Una ripresa “verde” per l’agricoltura europea. Lo chiedono in una dichiarazione pubblicata lo scorso 17 settembre 198 decisori politici, imprenditori, associazioni di categoria, Ong e think tank riuniti sotto la guida di Janez Potocnik, ex commissario europeo per l’ambiente dal 2009 al 2014 e attuale presidente della Fondazione RISE e del Forum per il futuro dell’agricoltura, dichiarazione resa nota e condivisa oggi nel nostro Paese dalle associazioni della Coalizione italiana #CambiamoAgricoltura.
La dichiarazione promuove le recenti strategie dell’Unione europea “Farm to Fork” e “Biodiversità” come guida per riformare l’agricoltura europea verso un modello basato sull’agro-ecologia e arriva un mese prima che la futura Politica Agricola Comune (Pac) venga votata dal Parlamento Europeo e dai Ministri dell’Agricoltura nazionali.
La prossima Pac ammonterà probabilmente a quasi 400 miliardi di euro a cui si uniranno i fondi del Recovery Fund: il voto del Parlamento europeo darà quindi un indirizzo chiaro su come spendere oltre il 32% del Bilancio Ue nei prossimi sette anni e, considerata l’entità delle risorse pubbliche destinate all’agricoltura, determinerà se questo settore primario fornirà il supporto necessario all’Unione europea per raggiungere gli obiettivi del Green Deal o se remerà in direzione diametralmente opposta, rimanendo ancora come ora vicina agli interessi di pochi.
Nella dichiarazione, l’ex Commissario per l’Ambiente chiede che il denaro dei contribuenti dell’UE sia utilizzato in modo prioritario per il passaggio da una politica di sussidi verso una politica che fornisca gli strumenti necessari ad aiutare gli agricoltori nella transizione verso un modello sostenibile a lungo termine.
La dichiarazione ha ricevuto un sostegno senza precedenti da parte di tutti i settori, compresi 21 eurodeputati e altri stakeholder influenti (per un elenco ristretto di stakeholder più influenti, vedi qui) e dimostra un forte impegno a costruire un nuovo sistema agricolo rispettoso dell’ambiente a beneficio delle persone, della natura e del pianeta.
All’inizio di quest’anno, inoltre, oltre 3600 scienziati di 63 Paesi hanno chiesto una radicale riforma della Pac mentre la Corte dei conti Ue ha dichiarato che “la maggior parte dei finanziamenti della Pac ha uno scarso impatto positivo sulla biodiversità” come confermato da un ultimo studio pubblicato di recente sulla rivista scientifica People and Nature che evidenzia come l’attuale Pac e il modello di agricoltura intensiva che essa promuove conduca direttamente alla perdita di biodiversità, all’inquinamento dell’acqua e dell’aria, all’eccessiva estrazione dell’acqua e contribuisca alla crisi climatica.
“È quindi davvero giunto il momento di una modifica radicale dei sistemi agricoli europei che garantisca la salute dell’ambiente e dei cittadini e la sicurezza alimentare a lungo termine” dichiarano le associazioni della Coalizione italiana #CambiamoAgricoltura che condividono l’appello lanciato da Janez Potocnik ed auspicano che il nostro Governo, con la Ministra Teresa Bellanova, faccia proprio questo appello già nel prossimo Consiglio AgriFish dei Ministri dell’Agricoltura europei che si terrà il prossimo lunedì, 21 settembre, sostenendo una reale condizionalità rafforzata e un budget minimo obbligatorio dedicato agli Ecoschemi nel primo pilastro della PAC”.